Dove?
La famiglia Pavelot, viticoltori e vignaioli da molte generazioni, è presente a Pernand-Vergelesses da molto tempo; Luc e sua sorella Lise sono la settima generazione.
Oggi si dedicano alla coltivazione di 10 ettari (8 sono classificati in Premier Cru)
del patrimonio vitivinicolo di famiglia. Con un'estensione di oltre 150 ettari, l'appellation Pernand-Vergelesses Village si trova nel cuore della Côte de Beaune, nel comune di Pernand-Vergelesses, ad altitudini che variano tra i 250 e 300 metri sul livello del mare. Le Viti sono piantate su terreni argillosi calcarei mescolati a ciottoli, calcarei sassosi e marnosi.
Come?
Luc e Lise operano ormai da circa vent’anni in regime biologico e negli ultimi anni hanno fatto il salto nel biologico Certificato, lavorando sempre nel modo più semplice possibile, con precisione e naturalezza.
La vendemmia è effettuata manualmente con cestini di vimini. Arrivate in cantina le uve sono selezionate su un tavolo vibrante a seconda della maturità fenolica. I grappoli interi vengono leggermente pigiati, in una pressa pneumatica. Al termine della pigiatura si effettua una decantazione naturale per i vini bianchi, mentre per il pinot nero inizia la macerazione che varia dai 3 ai 5 giorni. La fermentazione viene effettuata per lo chardonnay in barrique, mentre per il pinot nero in contenitori di cemento aperti per una durata di circa 16 giorni, scandita da diversi interventi di batonages giornalieri.
Perchè?
La vera influenza delle loro pratiche biodinamiche è essenziale e benefica per produrre un vino vivo e sano, per la gioia del degustatore.
Il loro obiettivo è ottenere un'espressione equilibrata, piena e completa per ogni denominazione, in armonia con l'effetto dell'annata, e questo senza eccessivo invecchiamento.
Hanno un progetto futuro, partito da subito con l’ammodernamento della loro sede di produzione, ma non tanto facile vista la loro posizione in centro paese.
In visita abbiamo subito notato l’amore per la terra e per il proprio prodotto; amore certificato dalla visione degli agricoltori nei loro terreni con ceste in vimini dal peso di 30 kg l’una sulle spalle.